"Pensplan rappresenta un unicum in Italia, dovrebbe essere replicato su tutto il territorio nazionale".
"Questa realtà rappresenta un’eccellenza e penso possa essere un modello esportabile su tutto il territorio nazionale. La previdenza complementare diventerà un tassello fondamentale tenendo conto del fatto che la previdenza pubblica presenterà sempre più nel corso del tempo delle criticità. Accompagnare quindi la previdenza complementare sarà sempre più cruciale. Il governo ha voluto affrontare una legge di bilancio inusuale per i nostri tempi perché quando si predispongono questi provvedimenti si ha di solito un lasso temporale trimestrale. Si inizia a settembre e poi si sviluppa nel corso dei tre mesi per approvare il testo definitivo a fine dicembre: questa volta è stato fatto tutto in un mese. Quindi è una legge di bilancio che è stata costruita con risorse limitate e che si sono tutte concentrate sul caro bollette. Quindi 21 miliardi dei 36 dell’intera manovra sono stati orientati sul venire incontro alle imprese e alle famiglie per quanto riguarda il credito d’imposta per le imprese energivore e gasivore e per le altre imprese. Abbiamo alzato il tetto. Siamo venuti incontro ai soggetti che hanno un ISEE fino ai 15.000 euro, abbiamo cercato di trovare risorse anche dai cosiddetti extra profitti che alcune imprese del settore dell’energia hanno realizzato, correggendo il tiro anche rispetto ai precedenti interventi. Abbiamo infatti cercato di colpire l’utile e non i flussi finanziari legati all’IVA. Questa è stata una legge di bilancio molto complessa dove abbiamo anche cercato di individuare un percorso che porta poi alla legge delega, alla riforma fiscale introducendo la cosiddetta tregua fiscale, uno dei temi che di solito sono di grande attenzione per il mondo delle imprese, i contribuenti, i professionisti. Abbiamo infatti riscontrato che i contribuenti avevano grosse difficoltà ad onorare tutti i debiti tributari. Tenendo conto del fatto che in un momento come questo si doveva affrontare un problema energetico, l’inflazione. Abbiamo quindi permesso ai cittadini di pagare in un lasso temporale ragionevole, togliendo anche le sanzioni o riducendole, mettendo i cittadini nella condizione di sistemare la propria situazione con il fisco. Non si tratta di un condono perché l’imposta va pagata tutta, ma in modo ragionevole, in un certo lasso temporale, in cinque anni. La sanzione si riduce e quindi il cittadino può uscire da una situazione di emergenza. Perché questo è un ponte per il futuro? Perché si dovrà fare la riforma fiscale: con la legge delega vogliamo intervenire direttamente sui tributi, l’IRPEF, in particolare. La riforma dovrà cercare di addolcire le aliquote. Oggi abbiamo 4 aliquote ed effettivamente questo incide molto sui bilanci delle famiglie. La componente familiare è un elemento imprescindibile nelle tassazioni. Dobbiamo venire incontro alle fasce più deboli, quindi l’IRPEF così come è costruita va corretta. Anche l’imposta sul reddito delle società deve essere costruita in modo tale che a fronte di una tassazione più bassa potrà generare degli utili non tassati che saranno però indirizzati verso gli investimenti, verso l’occupazione. Queste sono le nostre priorità. Dobbiamo cercare di ridurre il carico fiscale, in particolare per le imprese, per far sì che poi le imprese investano in beni strumentali, in innovazione, in ricerca e sviluppo e creino posti di lavoro. Va fatta quindi un’opera di riorganizzazione e razionalizzazione dell’intero apparato fiscale."
Prof. Maurizio Leo
Viceministro dell’Economia e delle Finanze
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